comunicato stampa
SALVAGUARDARE L’OPPORTUNITA’ ECONOMICA DEL PUNTO FRANCO, E LA SUA DELOCALIZZAZIONE NELLA ZONA TIRRENICA. DESTINAZIONE TURISTICO-CULTURALE-AMBIENTALE PER LA FALCE. VANTAGGI FISCALI PER I NOSTRI ENTI LOCALI TERRITORIALI.
“Nel valutare positivamente ogni iniziativa politica e legislativa finalizzata alla valorizzazione e tutela del territorio della città di Messina ed in particolare del porto,dell’affaccio a mare e nello specifico della Falce, mi preme però sottolineare alcuni punti importanti ed in particolare la mia posizione personale sul tema in oggetto.
Il disegno di legge dell’Udc, indirizzato alla soppressione dell’Ente Autonomo Portuale, pur condivisibile in alcuni suoi aspetti, non ho ritenuto di firmarlo non avendo partecipato alla sua stesura, con contributi ed idee per un testo condiviso.
Sarebbe stato più convincente politicamente su una questione così complessa confrontare posizioni molto articolate e differenziate, a beneficio dei cittadini e del territorio provinciale.
D’altronde il Pdl, sia a livello regionale che provinciale non ha mai deliberato una linea ufficiale, quindi fin qui’ si è trattato di libere posizioni personali, assunte legittimamente dai singoli parlamentari.
Altrettanto bene hanno fatto Comune e Provincia, nella loro autonomia istituzionale ad assumere le determinazioni che conosciamo, al pari ad esempio di diversa posizione assunta dalla Camera di Commercio.
La richiesta di chiarimenti sulla questione al Coordinamento del partito da parte di alcuni consiglieri del Pdl al Comune di Messina può essere congrua, ma và contestualizzata all’interno, ripeto, di articolazioni, come si vede differenziate.
Storicamente, da tanti anni, sul punto franco, vera questione centrale, ho una posizione chiara e inequivoca, sempre pubblicamente espressa. Non ho mai inteso difendere l’Ente Porto in quanto tale, quanto piuttosto le sue prerogative e i suoi fini istituzionali voluti dalla legge cioè l’attivazione del Punto franco e nel rispetto dell’Art.20 dello Statuto della Regione Siciliana.
Ritengo infatti validissima ed ancora attuale questa occasione e questo progetto per il territorio, l’economia e l’occupazione di Messina e della sua provincia. A nessuno può sfuggire il vantaggio di investimenti imprenditoriali a basso carico fiscale come quelli del punto franco sui nostri territori, da parte di operatori sia italiani che stranieri. Naturalmente rispetto le opinioni contrarie.
Sebbene siano passati invano decenni, non si può rinunciare a dotarsi del Punto franco, il quale, a mio avviso, si badi bene, non va realizzato nella zona falcata, area pregiata che va tutta bonificata e destinata a vincolo ambientale da destinare ad utilizzi sociali di pubblica utilità soprattutto di natura turistico-culturale e paesaggistica, bensì nella zona tirrenica, in prossimità di S. Filippo del Mela, dove ci sono aree disponibili, tra l’altro disinquinando rispetto ad alcune discusse presenze industriali.
Infatti quando in un primo tempo la Regione ha sciolto l’Ente porto, come si ricorderà nella seduta del 10 febbraio 2010 dell’ Assemblea Regionale (stralcio in allegato) non intervenni né assunsi iniziative a difesa del mantenimento dell’Ente stesso, però se poi la stessa Regione fa marcia indietro sulla base di una legge nazionale del 2009 che ristabilisce la validità della legge del 1951, istitutiva del Punto franco a Messina, anche col conforto di un provvedimento del Consiglio di Giustizia amministrativa del 7 febbraio 2011, mi è parso ovvio salutare con favore il riaffacciarsi di questa grande opportunità che crea sviluppo reale. Mi sembra poi naturale che i vantaggi di natura finanziaria e fiscale per l’insediamento attraverso il punto franco di nuove realtà economiche nel nostro territorio, anche dal punto di vista dei tributi dovuti, rimangano agli enti locali, cioè regione, provincia e comune, soprattutto oggi che si parla tanto di federalismo, mentre così non avverrebbe se fosse lo Stato attraverso l’Autorità Portuale, suo braccio operativo, ad avere piena competenza e gestione della materia.
Ancora, per intenderci, dobbiamo riappropriarci del patrimonio che oggi l’Ente porto ha, affidandolo agli enti locali provinciali.
Autonomia e federalismo, non sono solo degli slogans, ma progetti politici e prerogative delle istituzioni territoriali.
Per quanto mi riguarda, possiamo anche proporre di trasformare l’ente porto in ”Ente per la gestione del Punto franco”. Dobbiamo trovare tutti insieme soluzioni politiche e non giudiziarie a questa complessa vicenda, eventuali dietrologie ed eventuali manovre oscure speculative non ci riguardano, la comunità le bandisce, l’unico interesse è e deve essere quello pubblico, avendo come unico scopo il futuro della città e la sua assoluta necessità di crescita economica per assicurare nuova occupazione”.
Messina, 25 febbraio 2011 On. Corona
Nessun commento:
Posta un commento